Acufene e mandibola: c’è un legame?
Se stai cercando le cause dell’acufene, ovvero fastidiosi fischi o ronzii alle orecchie, potresti essere sorpreso di scoprire che potrebbero essere legate alla tua articolazione temporo-mandibolare (ATM). L’ATM è l’articolazione che connette la mascella al cranio, e problemi come la disfunzione dell’ATM possono causare sintomi come acufeni.
In questo articolo, esploreremo le diverse cause dell’acufene legate alla mandibola, tra cui la disfunzione dell’ATM, la malocclusione dentale e l’infiammazione dei muscoli della mascella. Scopriremo anche come questi problemi possono essere diagnosticati e trattati, per aiutarti a ridurre i sintomi dell’acufene e migliorare la tua salute auricolare.
Cos’è l’articolazione temporomandibolare?
Per parlare di acufeni e del ruolo della mandibola e della fisioterapia nel poter risolvere questo disturbo è fondamentale fare un passo indietro e spiegare quali sono gli “attori” sul palco. Primo su tutti, l’articolazione tra il cranio e la mandibola (ATM).
L’articolazione temporomandibolare (ATM), come le articolazioni più conosciute nel nostro corpo come la spalla, il ginocchio o l’anca permette il movimento reciproco di due ossa, in questo caso tra il cranio e la mandibola.
L’articolazione temporo mandibolare è unica nel suo genere. Infatti, si tratta di un’articolazione doppia – una per ciascun lato della testa – e lavorano SEMPRE in contemporanea.
L’articolazione temporo-mandibolare – ATM – è implicata in gesti e funzioni della vita di tutti i giorni, che facciamo senza renderci conto della loro complessità. Parlare, mangiare, sbadigliare sono solo alcuni esempi!
I movimenti della mandibola però, non sono solo quelli di apertura e chiusura della bocca. Esiste infatti il movimento avanti e indietro – dove si porta i denti inferiori più in avanti rispetto a quelli superiori e viceversa. Questo è il movimento detto di protrusione e retrusione. Esiste infine il movimento da un lato all’altro della mandibola, detto anche movimento laterale (diduzione).
L’articolazione temporo-mandibolare possiede una caratteristica anatomica unica, cioè di avere un disco posto tra la mandibola e l’osso temporale del cranio. Questo ha la funzione di migliorare la congruità tra le due ossa e dare un miglior movimento alla mandibola.
L’articolazione temporo-mandibolare ha diversi legamenti. Questi sono porzioni di tessuto connettivo che permettono un ulteriore rinforzo delle diverse strutture e del disco articolare. Tra i legamenti troviamo il legamento di pinto o legamento anteriore del martello. SI tratta di un legamento importantissimo direttamente connesso al martello, una parte fondamentale dell’orecchio interno.
Acufene: di cosa si tratta?
Parliamo ora dell’altro “attore” in campo. Quando si parla di acufene ci si riferisce a quella sensazione irreale di sentire un suono – spesso riferito come ronzio, tintinnio, rombo o fischio – che però non è oggettivamente presente.
L’acufene è un disturbo comune nelle persone che colpisce il 10-15% degli adulti e interessa principalmente strutture auricolari, pertanto viene inserito nelle problematiche dell’orecchio. Per tutti i disturbi che interessano questo distretto, cioè l’orecchio, il medico specialista di riferimento in quest’ambito è l’otorinolaringoiatra.
Nell’immaginario comune l’acufene viene associato a una vera e propria patologia ma in realtà l’acufene è un sintomo. Quindi non è altro che una manifestazione di un altro disturbo. Possiamo inoltre distinguere acufeni “ soggettivi”, quando non percepibili da un esaminatore o valutatore, e acufeni “oggettivi“. Questi ultimi sono riconoscibili dall’esaminatore, e possono dipendere da una causa secondaria o periferica.
Le cause di un acufene possono essere molteplici e le più svariate, ecco una breve carrellata:
- Problematiche che interessano l’orecchio esterno, come un semplice tappo di cerume;
- Patologie dell’orecchio medio, come otiti catarrali acute e croniche, otosclerosi stapedio-ovalare, o problemi muscolari (mioclono dello stapedio, mioclono palatale, tuba d’Eustachio beante);
- Patologie che interessano l’orecchio interno, le vie e dei centri uditivi o di entrambi;
- Patologie vascolari, esposizione a rumore (ipoacusia da trauma acustico acuto o cronico), farmaci detti ototossici (come per esempio alcuni antibiotici), età (presbiacusia), malattie degenerative (labirintopatie tossiche, Sindrome di Menière), dismetaboliche e neoplastiche (neurinoma del nervo VIII), malattie autoimmuni, sono causa di affezioni della coclea e del nervo acustico.
Acufene e mandibola: che relazione hanno?
Molte volte il paziente che presenta l’acufene non riscontra una vera e propria patologia a carico dell’orecchio. Fatta questa premessa, è naturale pensare che questo sintomo provenga da disturbo di strutture limitrofe. L’articolazione della mandibola o temporo-mandibolare è la zona che ha le più importanti connessioni e relazioni con l’orecchio.
Secondo le ultime ricerche scientifiche, è apparso come chi soffre di disturbi mandibolari o temporo-mandibolari, abbia anche come sintomo l’acufene.
Nei disturbi temporo-mandibolari, l’acufene è talmente frequente che, sempre secondo le ultime ricerche scientifiche, è presente fino al 65% dei pazienti. E’ chiaro che si tratta di numeri elevatissimi, ma come è possibile questa intima relazione?
Questa associazione è spiegabile già a livello embriologico. La mandibola e le sue strutture si sviluppano in sinergia, cioè assieme. L’acufene quindi, potrebbe essere una conseguenza di un disturbo mandibolare e dell’articolazione tra cranio e mandibola soprattutto se, durante la valutazione specialistica con il fisioterapista specializzato, si riscontrino anche altre problematiche.
Le più frequenti sono:
- Alterato movimento mandibolare in apertura e chiusura della bocca;
- Rumore all’articolazione temporo mandibolare nei movimenti di aprire e chiudere la bocca;
- Dolore facciale o alla mandibola;
- Dolore cervicale;
- Mal di testa o cefalea;
- Sintomi incostanti o intermittenti, compreso l’acufene;
Andando più in dettaglio, analizziamo qual è questa profonda correlazione tra l’acufene e i disturbi temporo-mandibolari (DTM).
La risposta è legata al fatto che le strutture anatomiche hanno un legame molto serrato. Queste, oltre a essere praticamente “attaccate”, hanno un legamento di connessione. Questo legamento, denominato legamento di pinto o legamento anteriore del martello, permette infatti il collegamento tra la parte posteriore del disco dell’articolazione della mandibola e una delle piccole ossa che stanno all’interno dell’orecchio: il martello.
A questo punto pare chiaro come la connessione sia profonda e che una disfunzione dell’ATM – articolazione temporo-mandibolare – può essere causa di una tensione eccessiva sul martello, creando così i fastidiosi e invalidanti rumori dell’acufene.
Cause dell’acufene: ruolo del fisioterapista specializzato.
La diagnosi di disturbo temporo-mandibolare avviene sia clinicamente sia mediante indagine diagnostica. Durante la diagnosi clinica, cioè durante la visita del fisioterapista specializzato, dell’otorinolaringoiatra o del chirurgo maxillo-facciale, lo specialista effettuerà un esame esterno. Questo consiste nella palpazione delle ossa e dei muscoli mandibolari, del distretto cervicale e dei movimenti effettuati dalla mandibola. Inoltre verranno effettuati dei test più specifici per valutare l’articolazione temporo-mandibolare e se è causa dell’acufene lamentato dal paziente.
Già dalla valutazione clinica del paziente è possibile, da parte del fisioterapista specializzato in disturbi mandibolari, se l’acufene è primario, cioè non legato a disturbi mandibolari, è quindi possibile poter indirizzare il paziente verso lo specialista di riferimento, cioè l’otorinolaringoiatra.
Successivamente ci si affiderà alla TAC o alla risonanza magnetica per indagare possibili problematiche o deformità che interessano la mandibola, l’articolazione tra il cranio e la mandibola e il canale uditivo. Come spiegato in precedenza, l’acufene è solo un sintomo, ma le cause possono essere molteplici.
In caso contrario, cioè se durante la valutazione clinica si capisce che l’acufene è correlato a disturbi temporo-mandibolari, il fisioterapista può agire in modo mirato al problema, risolvendo la causa che porta il paziente ad avere l’acufene.
Acufene, fisioterapia e riabilitazione: rimedi, cure, cosa fare.
Come detto nel paragrafo precedente, alcuni acufeni sono conseguenti a problematiche all’articolazione temporo-mandibolare. In questi casi la fisioterapia è la via principale per risolvere il disturbo. Il fisioterapista specializzato in disturbi mandibolari, mediante un’adeguata valutazione preliminare riuscirà a individuare la causa precisa del problema.
Il fisioterapista specializzato in ATM (articolazione temporo mandibolare) mediante tecniche manuali extraorali (al di fuori della bocca) e intraorali (all’interno della bocca) aiuterà il paziente a risolvere le possibili disfunzioni dell’ATM.
Un altro strumento fondamentale per la terapia per curare l’acufene derivante da un disturbo temporo-mandibolare è l’esercizio terapeutico. Questo consiste in una serie di movimenti controllati, che dovranno essere personalizzati e guidati dal fisioterapista specializzato.
In questo caso è sempre fondamentale lavorare in un team multi-disciplinare anche con lo specialista di riferimento, cioè l’otorino. Spesso esistono forme miste o ibride in cui l’acufene è anche in parte causato da un disturbo mandibolare ma non completamente.
In questo modo si permette al paziente di curare l’acufene nel miglior modo possibile.
Conclusione
In conclusione, l’acufene può avere molteplici cause, tra cui problemi dell’orecchio interno, esposizione al rumore, traumi alla testa o al collo, e altri fattori come lo stress e l’ansia. Tuttavia, spesso l’acufene può essere associato anche a problemi della mandibola. Questi problemi possono causare tensione muscolare e infiammazione, che possono influire sulla funzione dell’orecchio e causare acufeni.
Se si soffre di acufeni e di problemi alla mandibola, è importante parlare con un medico o un fisioterapista specializzato per determinare se ci sia una correlazione tra i due. Il trattamento dell’acufene può variare a seconda delle cause sottostanti, ma il rilassamento muscolare, il trattamento manuale e l’esercizio terapeutico possono essere utili per alleviare i sintomi. Inoltre, l’identificazione e la gestione dei fattori scatenanti, come l’esposizione al rumore forte o l’assunzione di determinati farmaci, può aiutare a prevenire l’insorgenza degli acufeni.
In definitiva, la ricerca delle cause sottostanti degli acufeni e la loro gestione sono fondamentali per il trattamento efficace di questa condizione. Se sospetti che i problemi della mandibola possano essere coinvolti, è importante parlare con un professionista sanitario qualificato per escludere o trattare eventuali problemi nella zona della mandibola.
Spero che questo articolo ti sia stato utile per capire le cause dell’acufene e imparare qualcosa di nuovo sul nostro corpo. Se lo hai trovato interessante, condividilo in rete con le persone che pensi possano trovare utili le informazioni contenute qui. Mi aiuterai a creare più articoli come questo e a migliorare il mio sito.
Domande frequenti
L’acufene è una condizione in cui si percepiscono suoni continui o intermittenti nelle orecchie o nella testa senza alcuna fonte esterna.
Un disturbo temporomandibolare è un problema in cui il sistema di articolazione temporomandibolare (ATM) non funziona correttamente. Ciò può causare una serie di sintomi come dolore alla mascella, mal di testa e difficoltà nella masticazione. A volte un sintomo di questi disturbi è proprio l’acufene.
Il trattamento del disturbo temporomandibolare può variare in base alla causa. Ci sono diverse opzioni di trattamento disponibili, come la terapia manuale, l’esercizio terapeutico e, in alcuni casi, i farmaci.
L’acufene può essere associato alla disfunzione della mandibola in alcune persone, ma non sempre. Ciò è dovuto al fatto che l’ATM e l’orecchio interno sono vicini l’uno all’altro e condividono alcune strutture anatomiche. Tuttavia, non tutti i pazienti con disfunzione della mandibola sviluppano acufene e viceversa. È fondamentale la valutazione di un professionista sanitario come il medico o il fisioterapista specializzato.