Iperlordosi lombare

L’iperlordosi lombare è un tipo di postura assunta da alcune persone, dovuta alla eccessiva curvatura della colonna vertebrale.

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Iperlodosi lombare: cos’è, sintomi, conseguenze, esercizi, come dormire, cure

Per parlare di iperlordosi lombare bisogna precisare alcune cose sulla nostra anatomia. La colonna lombare, o rachide lombare, è costituito dalle ultime 5 vertebre della schiena fino all’osso sacro. L’insieme di queste vertebre, impilate l’una sulle altre, ha una curvatura molto caratteristica a forma di C, che viene chiamata lordosi lombare. La lordosi lombare è quindi la naturale curvatura della colonna lombare, e non una patologia. Oltre alla lordosi lombare, è presente anche il suo omologo a livello cervicale, quindi la lordosi cervicale. A livello dorsale e sacrale invece troviamo una curvatura contraria alla lordosi, cioè la cifosi, rispettivamente cifosi dorsale e cifosi sacrale

La normale curvatura, a volte, può subire dei cambiamenti, riducendosi o andando ad aumentare diventando:

  • Rettilineizzazione della fisiologica lordosi lombare
  • Iperlordosi lombare

Iperlordosi lombare: cos’è

Quando si parla di iperlordosi lombare, si intende un aumento, un’accentuazione della normale e fisiologica curvatura delle vertebre lombari. La maggior parte delle volte è legata ad atteggiamenti antalgici (postura scorretta mantenuta a causa di un dolore alla schiena) o congeniti – legati a problematiche di accrescimento. 

L’iperlordosi lombare non è altro che un tipo di postura che sta assumendo una determinata persona. Solo in rari casi diventa patologica, ovvero quando la curvatura, misurata tramite radiografia supera almeno i 35° di inclinazione. Tuttavia il dibattito scientifico non è ancora unanime nello stabilire il limite oltre cui la iperlordosi lombare si definisce come patologica.

Spesso e volentieri, magari dopo aver eseguito una radiografia o una risonanza magnetica, si legge nel proprio referto:

  • Iperlordosi lombare
  • Accentuata lordosi lombare
  • Lordosi lombare aumentata

In realtà tutti questi termini sono sinomini tra di loro, ambivalenti e interscambiabili. L’iperlordosi lombare viene, usualmente, scoperta mediante esami diagnostici come radiografia e risonanza magnetica, che vengono prescritti per altri problematiche alla schiena. 

iperlordosi lombare fisioterapia

I sintomi

Nella maggior parte dei casi, le persone con iperlordosi lombare non hanno sintomi peculiari ma hanno dei movimenti “più facili” di altri da eseguire. Tra questi l’estensione del tronco è facilitata, essendo associata alla lordosi, mentre nella flessione facilmente il paziente lamenta rigidità o riduzione dell’ampiezza del movimento. I movimenti laterali e le rotazioni invece, non vengono coinvolti.

Quanto detto non è una regola univoca, ma una prevalenza. Infatti, possono esserci pazienti senza iperlordosi lombare che riferiscono rigidità nel movimento di piegamento anteriore della schiena o flessione della colonna lombare. 

Oltre alle tipiche limitazioni dei movimenti, i sintomi più comuni dei pazienti con iperlordosi sono:

  • rigidità nella zona lombare;
  • riduzione dell’ampiezza del movimento in flessione anteriore del busto;
  • dolore lombare nel mantenimento della posizione seduta prolungata;
  • eventuale lombalgia;
  • sciatica (se vi è presenza anche di dolore intenso verso la gamba);
  • schiena rigida al risveglio. 

Le conseguenze

Nonostante varie credenze e dicerie sulla postura, avere l’iperlordosi lombare non è un fattore di rischio per il dolore futuro, di altre problematiche o infortuni.

In caso contrario, chi ha un’alterazione della postura, dovrebbe avere sempre dolore durante tutto il giorno. Per fortuna non è così!

E’ bene ribadire che l’iperlordosi altro non è che un incremento della naturale curvatura del rachide lombare. 

Le persone con iperlordosi lombare hanno alcuni movimenti che risultano facilitati da questa condizione ed altri, invece, resi più difficoltosi proprio per questo “aumento di curva”. Per queste persone, migliorare la mobilità della schiena, adottare uno stile di vita più attivo possibile e ridurre al minimo i periodi di sedentarietà risulta la miglior scelta per non avere problemi futuri.

Iperlordosi lombare: esercizi da fare ed esercizi da evitare

Per avere uno stile di vita attivo, l’esercizio è l’elemento più importante. Non esistono esercizi da evitare in caso di iperlordosi lombare, anzi. Gli esercizi posturali prescritti dal fisioterapista specializzato sono proposti per aumentare globalmente la mobilità della schiena e migliorare la forza dei muscoli che la sostengono. I primi esercizi da eseguire saranno quelli indirizzati al miglioramento della mobilità delle rotazioni del busto, nella flessione anteriore del tronco in avanti  e nel miglioramento dell’estensibilità muscolare di quei gruppi di muscoli che in caso di iperlordosi risultano “accorciati”.

In linea generale, sono indicati gli esercizi che riducono la lordosi e che mirano all’aumento della forza dei glutei e degli addominali. Questi gruppi muscolari sono quelli che storicamente vengono inquadrati come più “deboli” in caso di iperlordosi: la loro azione, infatti, è quella di appianare e ridurre la lordosi lombare. Tuttavia, allenare solamente questi muscoli dimenticandosi dei muscoli posteriori o erettori della schiena è sconsigliato. Questi muscoli posteriori sono indispensabili per un corretto sostegno della colonna vertebrale nella vita di tutti i giorni.

Riassunto? Esercizi per la colonna vertebrale in toto, esercizi addominali ed esercizi per l’incremento della forza dei muscoli glutei.

Iperlordosi lombare: esistono posizioni corrette per dormire?

Assolutamente no, non esistono. L’iperlordosi, come detto nel corso dell’articolo, potrebbe essere del tutto asintomatica e permanere anche dopo la risoluzione di altri sintomi a carico della colonna vertebrale. Indurre nelle persone il concetto per cui “se hai iperlordosi bisogna dormire solo in un determinato modo” è sbagliato.

Per migliorare la mobilità della nostra schiena o per migliorarne la forza con il fine di aumentare la sua capacità di sostegno devono essere intrapresi esercizi in carico (squat, affondi, esercizi di mobilità o di altra natura): questa è l’unica regola. E’ sicuramente più comune che un paziente con iperlordosi dorma meglio a pancia in su o su un fianco, invece che prono (a pancia in giù) dal momento che quest’ultima incrementa lievemente la lordosi (ma è momentaneo e non peggiora l’iperlordosi!).

Il consiglio migliore per chi soffre di iperlordosi lombare è di dormire sul lato che più favorisce il sonno e che riduce i sintomi alla colonna vertebrale, a prescindere dal fatto che una posizione aumenti o riduca la lordosi lombare.

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