La fibromialgia è un disturbo reumatico persistente, comune ma sottostimato. Secondo una statistica circa il 3% della popolazione ne è colpita, ed è molto più comune nelle donne rispetto che negli uomini.
La caratteristica principale di questa patologia è il dolore muscolare generalizzato: alla schiena, alle braccia, alle gambe, al collo.
Tuttavia, spesso, sono frequenti altri sintomi come sensazione di fatica, disturbi del sonno, ansia e problematiche dell’umore. Quindi il dolore muscolo-scheletrico in questo caso ha un impatto importante e compromette la qualità di vita della persona. Rende difficili e complesse le normali attività di tutti i giorni, influenzando addirittura la vita lavorativa.
Le possibili cause della fibromialgia
Non c’è una causa chiara e ben precisa. Tuttavia la diagnosi è su base clinica, cioè attraverso l’analisi di segni e sintomi del paziente, secondo specifiche linee guida (American College of Rheumatology – ACR).
L’unica cosa certa a riguardo è che il meccanismo con cui viene elaborato il dolore va “fuori fase”. Immaginate una centralina all’interno del cervello, la quale gestisce ed interpreta tutte le informazioni del corpo. Se le informazioni percepite sono potenzialmente pericolose, scatta il dolore. Si comporta in sostanza come un antifurto o un allarme. Tuttavia, nel caso della fibromialgia, questo allarme si attiva anche in momenti in cui non è necessario e per troppo tempo.
Le terapie
Come tale è un disturbo complesso che richiede un approccio di diversi professionisti della salute come il reumatologo, l’algologo e anche il fisioterapista.
Le terapie farmacologiche sono numerose e di competenza del medico specialista.
I massaggi e le terapie manuali portano a un beneficio, sì, ma limitato nel tempo e poco risolutivo.
Le tecniche di respirazione o rilassamento in generale sono molto utili, ma devono essere seguite con costanza per avere risultati anche nel lungo termine.
L’esercizio fisico, individualizzato e tarato su misura, rappresenta il migliore strumento a disposizione. L’esercizio aerobico come camminare, pedalare in bicicletta o cyclette per almeno 30 minuti al giorno rappresenta un’arma molto efficace contro la fibromialgia. Anche un programma di esercizi in acqua, come l’acquagym o il tradizionale nuoto, sono strategie efficaci. Tuttavia quello che sembra avere maggiori benefici è l’esercizio mirato al rinforzo muscolare, anche utilizzando carichi, come potrebbero essere i tradizionali pesi.
Gli studi scientifici migliori raccomandano di partire a bassa intensità e gradualmente aumentare, per almeno 2-3 volte a settimana. Non ci sono esercizi tuttavia che vadano bene per tutti: è fondamentale valutare adeguatamente ogni persona nella sua globalità.
Quali sono i benefici di questo tipo di esercizio di rinforzo? Sono molteplici: vanno dalla riduzione della fatica percepita durante le attività di tutti i giorni, al miglioramento dell’umore e della qualità del sonno, ma quello che maggiormente migliora la qualità di vita del paziente è la riduzione del dolore.